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Lucio Demare nacque a Buenos Aires il 9 agosto 1906, nel quartiere del Abasto all’angolo tra Calle Gallo e San Luis. Figlio di un eccellente violinista alunno del maestro Galvani del Conservatorio di Santa Cecilia, Domingo Demare, venne iniziato alla musica fin da bambino con il fratello Lucas, sotto l’ala protrettrice del maestro Vicente Scaramuzza. Mentre Lucas proseguì la sua carriera artistica scegliendo il bandoneón, Lucio si consagrò al pianoforte facendo propria la tecnica dello stesso Scaramuzza. Già da bambino, ad 8 anni, fu considerato un professionista del piano, esibendosi nei cinema Bompland e Soleil dalle due del pomeriggio fino alla mezzanotte.Pochi anni dopo venne chiamato dall’orchestra del bandoneonista Nicolás Verona, raccogliendo esperienze nella musica jazz e componendo le sue prime partiture: i foxtrot Hortencia e Mister Bohr, i pasodoble Flores de mi tierra e Banderillas al quiebro. Nel 1922, a soli sedici anni entrò nell’orchestra di Adolfo Carabelli con il quale debuttò nel cabaret Tabarís. La decade del ’20 è appena iniziata ed il bandoneonista Enrique Di Cicco “Minotto” introdusse Demare nel mondo del Tango. Nel 1925 Lucio iniziò a comporre brani per questo genere musicale, presentandosi con il tango Comadrona.

L’anno successivo, il 1926, Francisco Canaro lasciò Parigi per volare a New York dopo il fragoroso successo in terra francese. Desideroso di lasciare un’orchestra nella capitale transalpina legata al suo nome, chiese a Lucio Demare di farne parte come pianista. Il giovane Lucio accettò l’incarico che lo tenne occupato per due anni insieme ad altri artisti del calibro di Roberto Fugazot e Agustín Irusta. Durante il soggiorno europeo, Demare colse l’occasione per debuttare con l’orchestra di “Pirincho” al Florida di Parigi, ma anche a Madrid, presso il Teatro Maravillas. Fu proprio in Spagna che Lucio formò la Orquesta Argentina Irusta-Fugazot-Demare, completata da suo fratello Lucas al bandoneón e Samuel Reznik al violino.

L’inizio delle incisioni del famoso trio coincisero con quelle di Demare per il tango, alle quali presto si aggiunsero alcune partecipazioni cinematografiche nelle pellicole Boliche e Ave sin rumbo girate a Barcellona. L’esperienza nel mondo della celluloide finì per essere parte della vita del fratello di Lucio Demare, Lucas, il quale, dopo ulteriori tournée europee e sudamericane con l’orchestra, tornò definitivamente a Buenos Aires lasciando il mondo della musica e dedicandosi esclusivamente al cinema.  Lucio lo seguì nel 1936, incorporandosi al cinema argentino attraverso una serie di colonne sonore per i film Pampa bárbara, El viejo Hucha, La guerra gaucha, Hermanos, Nativa El cura gaucho; questi sforzi gli valsero il riconoscimento, in diverse occasioni, della Academia de Artes y Ciencias Cinematográficas e dell’Amministrazione Comunale di Buenos Aires. Nello stesso periodo, le apparizioni con il suo famoso trio furono più sporadiche, ma Lucio non smise di collaborare nel mondo della musica, infatti, lo si ritrovò più volte nell’orchestra di Francisco Canaro come pianista accanto ad un altro grande del pianoforte, Luis Ricciardi, nella commedia teatrale Mal de amores.

Tuttavia, nel 1938, Demare decise di formare una propria orchestra, unendo il proprio nome a quello del violinista Elvino Vardaro per presentarsi entrambi a Radio Belgrano con Alfredo Calabró come primo bandoneón e Juan Carlos Miranda come vocalist. L’esperienza non durò a lungo, perché lo stesso anno Demare si svincolò da Vardaro ed  iniziò una serie di registrazioni come direttore di una propria formazione, costituita da Máximo Mori, Nicolás Pepe, Santiago Coppola e Domingo Capurro ai bandoneónes, Raúl Kaplún, Oréstes Zugli, José Domínguez e Julián Ortíz ai violini, Oscar Roma al contrabbasso e lo stesso Demare al pianoforte. I cantanti che si alternarono fino al 1945 furono Juan Carlos Miranda, Raúl Berón, Horacio Quintana, Roberto Arrieta e Carlos Bernal.

Demare raccolse il picco del proprio successo proprio da questa esperienza come direttore. Per tutti gli anni ’50 continuò a divincolarsi tra gli impegni cinematografici e quelli musicali, comparendo con la propria orchestra nel film Sangre y acero del 1955. A partire dagli anni ’60 la produzione artistica di Demare si limitò a quella di solista, o in qualche circostanza con l’accompagnamento dei bandoneónes di Ciriaco Ortíz o Máximo Mori presso alcuni locali notturni di Buenos Aires. Infine aprì un proprio locale, “La Tanguería de Lucio”, in Calle Cangallo, trasferitasi nel 1969 a San Telmo con il nome di “Malena al Sur” e ben presto considerata un classico per i tangueri del queartiere.

Lucio Demare morì nella sua città natale, Buenos Aires, il 6 marzo del 1974 all’età di 67 anni.

Fonti consultate

  1. Todo Tango – Semblanza de Lucio Demare por Horacio Ferrer
  2. Roberto Daus – La historia del Tango vol. 2
  3. Milonga Ideal – Lucio Demare si racconta: Mezzo secolo di tango nei ricordi dell’autore e interprete di Malena (traduzione in italiano di un’intervista di Osvaldo Soriano del 1974; l’originale è tratto da Todo Tango)
  4. Tando Danza Discepolín – Biografiías de musicos: Lucio Demare (por Osvaldo Soriano)
  5. Tango, Radio y más Historias – Biografía de Lucio Demare por Héctor Palazzo