Roberto Goyeneche “El Polaco” si presenta

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Roberto Goyeneche trascorse una vita artistica memorabile, diventando l’iconica voce del tango dalla fine degli anni ’50 e per i trenta anni che seguirono. Avendo raggiunto l’apice della carriera in un’epoca dove la televisione andava arricchendo le occasioni mediatiche già abbondanti con la radio e le riviste, abbiamo la fortuna di avere del Polaco una abbondante quantità di materiale audio-video dove è possibile conoscerne la personalità.

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Roberto Goyeneche “El Polaco” – Lo stile

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El Polaco fu una delle voci più importanti del tango, elevato a leggenda per il suo peculiare stile intenso e l’interpretazione da attore che diede a molti brani. Considerato uno dei membri autorevoli tra le divinità tanguere alla stregua di Carlos Gardel e Julio Sosa, fortunatamente non ne condivise la stessa drammatica sorte. Dagli esordi con l’orchestra di Kaplun, passando per Salgán, raffinò il proprio stile fino a raggiungere la perfezione con l’orchestra di Troilo “Pichuco”.

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Roberto Goyeneche “El Polaco” – Discografia

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Il percorso discografico di Roberto Goyeneche si sviluppa dagli anni ’50 fino a poco prima della sua morte nel 1994, contando 356 registrazioni per diverse etichette ed includendo qualche inedito. Proprio un tema inedito, Celedonio, è considerato il battesimo del Polaco, il quale firmerà un breve contratto con la RCA Víctor per incidere i primi brani nel 1952, insieme all’orchestra di Horacio Salgán. Questa collaborazione artistica continuerà fino al 1956 grazie ad un nuovo contratto, questa volta con l’etichetta TK. Nel settembre del 1956, Goyeneche mantiente il rapporto con la TK, ma cambia orchestra e viene incluso come cantor nell’orchestra di Aníbal Troilo. Continua a leggere

Roberto Goyeneche “El Polaco” – Biografia

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Roberto Goyeneche nacque a Buenos Aires il 29 gennaio 1926, nel barrio di Saavedra. A cinque anni rimase orfano di padre e per la sua magrezza ed i capelli rossi e lunghi, il cantante Angel Díaz lo soprannominò “El Polaco”, epiteto che gli resterà cucito addosso per il resto della vita. Da adolescente Goyeneche si arrangiò lavorando come meccanico, autista di bus e tassista, non disprezzando la frequentazione di bar e cabaret al seguito dei grandi tangueros degli anni Trenta, tifando per il Club Atlético Platense. Nel 1944 vinse appena diciottenne il suo primo riconoscimento canoro durante un concorso per voci nuove promosso dal Club Federal Argentino. Continua a leggere

Horacio Salgán si presenta

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Ci sono nomi che incarnano da soli un intero movimento innovatore, una rivoluzione concettuale che lascia il segno nella storia. Quello di Horacio Salgán appartiene a questa categoria privilegiata di personaggi che hanno fatto grande con la loro personalità l’intero movimento musicale del tango. Creatore di uno stile unico, personale, ricco di idee innovatrici inconfondibili, Salgán introdusse un nuovo modo di interpretare la musica popolare rioplatense, tuttora dal sapore inimitabile, grazie al suo talento nel fondere differenti stili in modo organico e funzionale. Continua a leggere

Horacio Salgán – Lo stile

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Le forme interpretative del tango di Horacio Salgán lo collocano in quel contenitore di autori e compositori definiti come modernisti, manipolatori del tango tradizionale attraverso l’introduzione di nuove forme dinamiche di accentuazione ritmica e di accompagnamento, che hanno ampliato il mondo musicale tanguero con l’ingresso di contaminazioni da altri generi. Salgán fu un continuatore della scuola decareana e consacrò il suo stile ad un modello di marcazione tradizionalmente conosciuto come “Umpa Umpa”. Continua a leggere

Horacio Salgán – Discografia

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Il successo discografico di Horacio Salgán iniziò nel maggio del 1950, con un 78 giri per la RCA Victor contenente i tanghi Recuerdo La clavada. Da quel momento, le diverse formazioni che il maestro diresse, compresi alcuni duetti famosi con il chitarrista Ubaldo De Lio ed il pianista Dante Amicarelli permisero a Salgán di collezionare un totale di 261 incisioni nell’arco di 40 anni circa, coprendo con continuità tutto il periodo dell’avanguardia del tango. Continua a leggere

Horacio Salgán – Biografia

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Horacio Adolfo Salgán nacque a Buenos Aires, nei pressi del mercato del Abasto, il 15 giugno del 1916. Fu un eccellente pianista, compositore e direttore d’orchestra, inziando a 6 anni lo studio del pianoforte e della teoria musicale. A 13 anni si mise in luce come miglior pianista del Conservatorio Municipal, eseguendo opere di Bach, Beethoven, Chopin e di altri importanti compositori di musica classica. L’anno successivo, nel 1930, proseguì gli studi con il maestro Luppo e, per esigenze economiche della famiglia, trovò un impiego come accompagnatore di film muti presso il cinema Universal di Villa del Parque. Continua a leggere

Alfredo Gobbi si presenta

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Alfredo Gobbi fu da tantissimi suoi colleghi considerato un talento fuori dal comune, rappresentante emblematico del tango come genere musicale emblematico di una città. Angel Villoldo disse che l’appellativo de El violín romántico del Tango era riduttivo per un genio come Gobbi, sempre alla ricerca di nuove tracce armoniche che nascevano dentro incredibili laboratori musicali. Del resto, ad Alfredo nemmeno importava più di tanto quale etichetta venisse utilizzata per esaltarne le doti di musicista e direttore. Continua a leggere

Alfredo Gobbi – Lo stile

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Alfredo Gobbi

Il frutto di una tradizione di famiglia, devota al tango, impresse in Alfredo Gobbi il gene del talento creativo, così che il Violín Romántico del Tango seppe infondere alle sue interpretazioni uno stile personalissimo, fatto di concezioni estetiche originali, di evidenti impulsi innovativi mescolati a reminiscenze del vecchio tango, raggiungendo il perfetto equilibrio tra i valori estetici della corrente evoluzionista. L’apporto di Gobbi al tango strumentale risultò nella cristallizzazione di uno stile che abbraccia il concetto decareano, con alcune sfumature disarliane, perfezionato da un linguaggio espressivo che, nel jazz, viene definito swing. Continua a leggere